TOWARDS EAST
10 giugno-8 luglio’23, Castello Ducale di Ceglie M.ca -Italia-
La prima esibizione del mio progetto di mostra si è tenuta nel mio paese d'origine. Hanno partecipato agli incontri organizzati in occasione della mostra sia persone che non hanno mai viaggiato sia persone che hanno molta esperienza di viaggio in Oriente. Tra i partecipanti c'erano anche persone di origine orientale che hanno arricchito le conversazioni con i racconti della loro vita in Oriente, dei loro viaggi in Occidente o dell'esperienza di migrazione e di adattamento alla vita in Occidente.
Durante i 5 incontri organizzati nel mese di esposizione, sono state discusse varie tematiche emerse dalla curiosità dei partecipanti riguardo alla mia esperienza di viaggio, tra cui:
- l’importanza e la qualità di un viaggio senza l’utilizzo di aerei.
- le differenze nei privilegi di cui godono le persone orientali e occidentali;
- l’accoglienza straordinaria delle popolazioni orientali;
- l'impatto della nuova architettura asiatica, con la costruzione di grattacieli e strade molto grandi, sul tessuto sociale e la generazione di situazioni di alienazione e isolamento tipiche della società occidentale.
- Il superamento delle credenze secondo cui le donne sarebbero svantaggiate rispetto agli uomini nell’intraprendere un viaggio da sole, specie in zone considerate ad alto rischio.
La concretezza e la semplicità dei soggetti ritratti nei dipinti ha offerto ai partecipanti l'immediata opportunità di rispecchiarsi nei soggetti narrati e di condividere, durante la conversazione, la sensazione di familiarità e comunione provata con essi. L’armonia dei paesaggi e la serenità dei volti dipinti hanno spinto i partecipanti a interrogarsi sulle origini di tale benessere, in particolare di quello evidenziato sui volti delle donne. Tutto ciò ci ha portato a interrogarci su quale sia la condizione di vita che aiuta a essere felici: godere di tanta libertà o essere profondamente connessi alla propria terra e alla comunità di appartenenza? Alla base della cultura orientale c’è la connessione con la natura, con la propria comunità e con le proprie tradizioni, motivo fondante dell’armonia che traspare dai volti dei personaggi ritratti.
Le conclusioni e le riflessioni a cui siamo giunti assieme ai partecipanti nei vari incontri sono le seguenti:
- La necessità di viaggiare per confrontarsi con culture diverse e ampliare le proprie prospettive;
- La contaminazione con culture diverse è funzionale alla nostra capacità di instaurare relazioni sane, fluide e non giudicanti.
- Oggi, il nostro compito in relazione all’Oriente è di connessione, armonizzazione e conoscenza: la sfida della nostra epoca è imparare a guardare, vedere l’altro e farsi vedere dall’altro.
- Oriente e Occidente non sono separati: esiste continuità sia fisica, in quanto c'è una distesa ininterrotta di terra che va dall'Europa all'Asia, sia culturale tra i due territori. Basta solo saperla riconoscere e apprezzare.
- Lo stimolo a coltivare la propria individualità e la perdita di connessioni con la terra e le proprie tradizioni potrebbero essere alla base delle difficoltà che l'Occidente ha nell'essere felici.
- Il sentirsi parte di un tutto annienta la solitudine e motiva l’individuo a partecipare alla vita comunitaria, dove la singola persona non scompare nella generalità, ma si riconosce nel suo ruolo specifico e fondamentale all’interno del tutto.