TOWARDS EAST & I AM YOU
21/30 agosto'24 , Ass. Di Vittorio, Mesagne -Italia-
La quarta esibizione del mio progetto si è tenuta a Mesagne presso l’associazione culturale Di Vittorio. In questa occasione, ho presentato le opere che compongono la mostra Towards East, insieme a quelle della mostra I Am You, che costituiscono il collegamento tra il racconto della mia esperienza di viaggio in Oriente e quella di Marco Polo.
In questa esibizione della mostra, si sono esplorate le ragioni che spingono a intraprendere viaggi immersivi in contesti diversi dal proprio. Durante questi viaggi, è essenziale nutrire una curiosità rispettosa, saper guardare, saper essere accettati, mescolarsi con nuove culture per comprendere molto di più degli altri ed essere in grado poi di raccontare la propria esperienza con maggiore fedeltà. Tutto ciò offre la possibilità di riportare nel contesto in cui si vive la voce di chi spesso non ha voce e di raccontare una storia più autentica, al di là delle notizie eclatanti e degli stereotipi che di solito vengono narrati sulla società civile di quei luoghi lontani. Un esempio è dato da Marco Polo che, dopo i suoi ventiquattro anni di viaggio in Oriente, ne scrisse un resoconto fedele nel libro “Il Milione”.
Si è parlato della vulnerabilità come condizione in cui ci si ritrova quando si permette all’altro di conoscerci. Mostrare chi siamo realmente ci rende vulnerabili nei confronti di una persona che ci conosce, perché c'è il rischio che quest'ultima possa utilizzare le informazioni ricevute per ferirci. Il grado di vulnerabilità a cui si espone una persona dipende dal contesto in cui si trova e da ciò che racconta di sé.
Gli occidentali hanno il privilegio di poter viaggiare verso oriente senza correre il rischio di diventare vulnerabili a causa dei propri tratti somatici o nel raccontare le proprie origini. Lo stato d’animo del viaggiatore che va da est a ovest, invece, è completamente diverso rispetto a chi viaggia da ovest a est. Avere tratti somatici diversi da quelli occidentali o il solo fatto di condividere il proprio luogo di origine potrebbe già costituire motivo di discriminazione. Il viaggio verso ovest predispone quindi chi parte dall’est a una condizione di maggiore vulnerabilità rispetto a chi intraprende il viaggio contrario. Chi è nato in Occidente gode del privilegio di poter andare ovunque senza subire discriminazioni e spesso ignora la tacita vulnerabilità provata da chi proviene dall’Oriente e si trova a confrontarsi con la mentalità occidentale.
Durante il mio viaggio in Oriente non mi sono mai sentita vulnerabile nel mostrarmi per quella che ero; sono sempre stata accolta e benvoluta da tutti. Ho apprezzato tantissimo l'accoglienza ricevuta nelle case delle persone che mi hanno ospitato, perché mi hanno mostrato tutta la loro fiducia nel farsi conoscere da me nel loro ambiente più intimo, senza filtri né paure.